mercoledì 3 aprile 2013

Architettura parametrica


Da Roma a Beijing





Come già detto a lezione, l’architettura parametrica non è una scoperta del nostro secolo come siamo abituati a pensare, anzi, fin dall’ antica Roma gli architetti e gli ingegneri studiavano e mettevano a punto tecniche di realizzazione degli edifici mettendo a sistema una serie di parametri strutturali e naturali al fine di ottenere un’opera “perfetta”.
Il confronto tra opere parametriche con e senza l’uso dei software, è un viaggio che parte dalla Roma antica, fino ad arrivare alla moderna, anzi, ala quasi moderna Pechino, mettendo a confronto i due Simboli delle due capitali.
Analizzando il Colosseo e il nuovo stadio di Herzog e De Meuron, con immensa sorpresa ho trovato non poche analogie, in entrambi vi è un importante attenzione alla visuale, derivata da un attento studio della geometria e della forma che l’edificio doveva avere per garantire la massima visibilità dal maggior numero di posti.
L’attenzione alla struttura e la complessità delle stesse, dal Colosseo con i suoi sotterranei e con i suoi sistemi idrici complessi, con i sistemi di copertura che sfruttavano l’esposizione e il soffio dei venti, fino ad arrivare alla complessa struttura della stadio, formata da una doppio sistema dunque di due strutture indipendenti: un grosso nucleo in cemento centrale e la struttura esterna in acciaio ad una distanza di circa 15 metri. Insomma, dal vecchio a nuovo mondo, il parametrico è riuscito a creare due grandi opere architettoniche, entrambe estremamente innovative e simili, nonostante appartengano ad epoche e mondi così diversi.






 

Kinetic Architecture





felix candela