lunedì 3 febbraio 2014

BEN VAN BERKEL


BEN VAN BERKEL


Architetto nederlandese, nato a Utrecht (Paesi Bassi) il 25 gennaio 1957. Ha studiato architettura presso la Rietveld Academie di Amsterdam e la Architectural Association di Londra, dove ha conseguito la laurea nel 1987, nel contesto del vivace panorama culturale della prestigiosa scuola londinese.Nel 1988, ad Amsterdam, ha fondato insieme a C. Bos (n. 1959) lo studio Van Berkel & Bos che, a partire dal 1998, è stato denominato UN Studio (United Network) , .V. B. ha svolto anche l'attività di insegnante alla Columbia University di New York e alla Harvard University; dal 1996 al 1999 ha condotto il Diploma Unit 4, The Urban Studio, presso l'Architectural Association di Londra; ha tenuto inoltre delle lezioni nella Technische Universität di Graz, nella Princeton University e anche presso il Berlage Institute di Amsterdam. Nel 1997 è stato nominato membro onorario del Bund Deutscher Architekten (BDA).

UN Studio (United Network) e si è caratterizzato come laboratorio interdisciplinare di idee tra urbanistica, architettura, filosofia, scienza, ingegneria, tecnocultura digitale, media, arte e design.
è un studi di progettazione arcitettonica olandese specializzato in architettura, sviluppo urbano e progetti infrastrutturali.Il nome,UNStudio,èl’acronimo di United Network Studio,in riferimento all a natura collaborativa dello romodo di lavorare. Durant e più di20 anni di esperienza in progetti internazionali, UNStudio ha continuamente ampliato le sue capacità, attraverso la collaborazione prolungata con una rete estesa di consulenti e partner internazionali. Questa rete, combinata con gli uffici centrali di Amsterdam eShanghai,permettea UNStudio dilavorare effica cemente inqualsiasiparte delMondo.Congiàoltre settanta progettiinAsia,EuropaeNordAmerica,lostudiocontinuaad espandere la sua presenza all’estero con le recenti commissioni in Cina, Corea del Sud, Taiwan,Italia,Germani a e StatiUniti .

 L’approccio metodologico che caratterizza UNStudio si basa sull’assunto che l’architettura si muova in un campo privo di ordine e in continua trasformazione, dove le interferenze tra le varie componenti non costituiscono incidenti occasionali bensì valori; lo spazio architettonico assume le caratteristiche di uno spazio fluido e quindi duttile all'apporto delle innumerevoli figure coinvolte e alla interazione delle mobile forces (fisiche, culturali, politiche ed economiche). Compito dell’architetto è fissare un ordine temporaneo all’interno dell’incessante mutare degli eventi.UN studio individua la necessità di scardinare le barriere disciplinari, alimentandosi degli apporti delle diverse esperienze e avvalendosi di collaudati e personalizzati strumenti progettuali come il diagramma e l'elaborazione digitale (il diagramma , cioè l’elemento fondamentale per gestire tali processi. Uno dei primi emblemi di questo modo di operare, è rappresentato dalla Moebius house, la cui sintassi compositiva è fondata dal simbolo dell’infinito, che ritorce su se stesso più volte al fine di configurare una spazio continuo e relazionato dal punto di vista funzionale).
. Questi strumenti, più che per la mera rappresentazione, sono utilizzati come sistemi generatori, per individuare nuove direzioni di sperimentazione e per amplificare le possibili interpretazioni. Accettando le regole del mercato, le istanze intellettuali dell'avanguardia e la fine della progettazione gerarchica, UN studio sembra proseguire la strada aperta da Koolhaas. Il progetto architettonico, influenzato dai flussi esistenti, dalle informazioni e dalle mobile forces, come asserisce lo stesso Van Berkel "può prendere qualsiasi forma; box o blob non ha più alcuna importanza". Se l'architettura, nella complessità della realtà globale non incarna significati, deve però necessariamente generaresignificati riguardanti il nostro essere contemporanei.I temi più frequenti della produzione dello studio spaziano dalla residenza monofamiliare agli edifici per servizi, alle architetture per il lavoro fino alle infrastrutture viabilistiche. Espressione di un' architettura che qualcuno ha definito "protofunzionalista", essi sono tutti egualmente accomunati da un uso variegato dei materiali e da un dialogo con il paesaggio urbano fortemente suggestionato dalla presenza di infrastrutture. Al centro della loro ricerca, l'obiettivo di integrare edifici avveniristici nell'ambiente circostante.




la celebre Moebius House (1993-1998) a Het Gooi nei pressi di Amsterdam, esito di un'originale ricerca sull'abitare, ricerca che supera l'approccio tipologico a favore di uno spazio-tempo ciclico aperto ispirato alla geometria topologica.
in  questo  edificio  sono  stat i applicati  tre  livelli  del diagramma: selezione, applicazione e operazione, che consentono  all’immaginazione di estendersi e soggetti esterni e ricondurli all’interno,modificandosi attraverso il processo  stesso.  Per rispondere  alle  esigenze  dei committenti, abitare la casa godendo di spazi autonomi e condividere  spazi comuni,  le funzioni  dell’abitare sono state quindi distribuite intorno ad un anello virtuale di 24 ore, l’anello di Möbius, cosi facendo l’interno  e  l’esterno vengono disposti in continuità, il tutto si deforma e assume una forma di un otto allungato.Il progetto della Möbius House “rappresenta la manifestazione  concreta di una  condizione specifica, non propone  soluzioni ripetibili, non ripercorre un’idea tipologica. Il diagramma è uno strumento utile per l’individuazione astratta di tali manifestazioni, consente di individuare il cuore di un processo di condensazione specifico e temporaneo“.


MERCEDES BENZ MUSEUM  Stoccarda, Germania, 2001-2006 Lageometria sofisticata delmuseosintetizzaleimmaginidimobilità,tecnologiaestatus,unacomplessastrutturaintegratanellaqualemuoversiconuncontinuosovrapporsidispazichespezzanolegerarchiediunedificioautonomo.Ilmuseovavistocomeilpuntodiriferimentoper festeggiare una vettura leggendaria. Il modello geometricoimpiegatosibasasull'organizzazioneatrifoglio.Ilprogetto,dell'edificio,èdistribuitosullesuperficichesalgonogradualmentedallivellodelsuoloaspiraleintornoadunatriocentrale.All’internodelmuseogli ospiti salgono dall'atrio al piano superiore,  da dove possono seguire i due percorsi principali cheillustranoinordine cronologicolastoriadellaMercedes Benz manmano chesiscendeattraversol'edificio.Leduevieprincipali,unadedicataallaraccoltadelle Immagini diautoecamionel'altracostituitadaimmagini storiche denominate lecamere della Leggenda ,si svolgono a spirale verso il basso, sul perimetro delle piattaforme di visualizzazionesi
 intersecano
 fra
 loroin diversipunti,permettendo
 alvisitatore
 di
 cambiare percorsi





MUSIC THEATRE, GRAZ   
Graz, Austria, 1998-2008 L'edificio ès trutturato in modo dacombinareunvolumeunico(lascatolaneradelteatro)conuna seriedi volumidalla strutturamovimentata (foyer evie di circolazionedelpubblico). Grazie a questo principio costruttivo , si attua una  disposizione spaziale internafluida ed efficiente degli spazi di collegamento tra di loro. L'auditorium polifunzionale è
 in grado di  ospitare finoa450posti edè
 adattabile ad
 una
 grande
 varietà
 dis pettacoli.Lospaziodedica oal flussodella follanel foyerèstatocreato da unelemento costruttivoa spirale che collega l'ingresso all'auditoriuma l lesaleperla musica a lpianosuperiore ,unendo
 quindi
 insieme
 con un‘twist'i trelivelli di
 questo lato dell'edificio .Questo twist
 costituisce una
 interpretazione 3D
 del modello ripetitivo, realizzato
 nei toni  tenui
 del
 trucco teatrale,che
 è
 stato applicato
 alle facciatepoi avvolto  da una maglia di
 glitter.



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